Microbiota e microbioma
Questi due termini sono strettamente interconnessi tra loro, ma possono facilmente creare confusione, per cui è bene fare un po’ di chiarezza riguardo caratteristiche, funzioni e importanza per la nostra salute. Più che di una opposizione, microbiota o microbioma, si tratta di “microbioma e microbiota”: non si può spiegare e comprendere il funzionamento di uno, senza aver capito cos’è l’altro.
Cosa è il microbiota?
Quando si parla di microbiota si fa riferimento alla totalità dei microrganismi ⎼ batteri, funghi, archeobatteri e protozoi ⎼ e dei virus che vivono e colonizzano uno specifico ambiente in un determinato tempo. Per spiegare al meglio come il microbiota supporti l’organismo umano è necessario introdurre il concetto di microbioma.
Cosa è il microbioma?
Quando si parla di microbioma, si indica la totalità del patrimonio genetico posseduto dal microbiota, cioè i geni che quest’ultimo è in grado di esprimere. Il 99% della nostra componente genetica deriva dai batteri, come se fosse un secondo genoma. Ciò ci consente di considerare il microbiota un organo endocrino aggiuntivo, in grado di fornire un ampio numero di composti fondamentali al funzionamento degli organi umani.
Microbiota e microbioma: eubiosi e disbiosi
È stato ampiamente provato, con sempre maggiori evidenze, che il microbiota ha una importante influenza sulla regolazione dell’attività metabolica. Non solo: sembra che l’impatto del microbiota si ripercuota anche sugli stati psicologici, per via dell’influenza sull’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e sul sistema serotoninergico.
Il microbiota intestinale può essere, più o meno significativamente e rapidamente, alterato da diversi fattori esterni, come la dieta, il tipo di parto o il tipo di microrganismi presenti nell’ambiente quotidiano. Infatti la sua composizione varia non solo da una popolazione all’altra, ma anche da un individuo a un altro della stessa popolazione, modificandosi a causa di abitudini, dell’età ecc.
Di norma si trova in uno stato di equilibrio, eubiosi, che può essere alterato e passare alla condizione di disbiosi, condizione che i medici hanno riscontrato in molte malattie, come: obesità, malattie infiammatorie dell’intestino e anche immunologiche e metaboliche, cardiovascolari, infiammatorie, neurologiche, psichiche e oncologiche, apparentemente non correlate a questo organo.
L’obesità è una condizione patologica che dipende da numerosi fattori, ma molti studi hanno confermato che il microbiota delle persone obese è caratterizzato dall’aumento di specie batteriche capaci di estrarre energia dagli alimenti. Dunque, oggi più che mai, appare chiaro quanto sia importante il microbiota intestinale per il mantenimento dello stato di salute complessivo dell’essere umano.
Microbiota intestinale: funzioni
Le funzioni del microbiota intestinale possono essere raggruppate nelle seguenti macro-categorie:
- Metaboliche: produzione delle vitamine e degli acidi biliari a catena corta; trasformazione degli acidi biliari; sintesi di aminoacidi e enzimi che l’uomo non riesce a produrre, controllo della proliferazione cellulare
- Strutturali: sviluppo dei villi e delle cellule epiteliali intestinali, che contribuiscono alla costituzione della barriera epiteliale; sviluppo del sistema immunitario dell’intestino
- Protettive: contrasto dei microrganismi dannosi, che potrebbero causare infezioni
Microbiota intestinale e sitemi nervoso e endocrino
Negli ultimi 20 anni, la ricerca ha messo in evidenza le influenze che il microbiota intestinale ha, oltre che su organi appartenenti all’apparato digestivo, anche su quelli del sistema nervoso centrale e periferico, dell’apparato cardiovascolare e dell’apparato endocrino-metabolico.
Dall’apparato digestivo, grazie all’assorbimento a livello intestinale, i prodotti del microbiota vengono portati al fegato attraverso la vena porta. In caso di disbiosi (squilibrio), queste sostanze possono essere tossiche, rishciando di provocare danni al fegato, con conseguente accumulo di grasso (steatosi) e infiammazione.
Le influenze al sistema nervoso centrale riguardano l’effetto di queste sostanze, trasportare dal flusso sanguigno, sul nervo vago e sulla barriera emato-encefalica. È sempre più evidente che, attraverso queste connessioni, i prodotti del microbiota riescono ad influenzare il tono dell’umore e alcuni comportamenti istintivi.
Lo squilibrio del microbiota può avere effetti sui principali fattori di rischio per malattie cardiovascolari, rappresentati da iperlipidemia (aumento dei grassi nel sangue), diabete di tipo 2 e aterosclerosi.
Disbiosi del microbiota: cause
- Una delle cause più rilevanti della disbiosi è rappresentata da una dieta squilibrata, sia in termini di scarsa qualità, sia di eccessiva quantità degli alimenti consumati. Mangiare abitualmente cibo spazzatura (junk food), troppi zuccheri raffinati, bevande zuccherate, grandi quantità di grassi saturi, di proteine di origine animale, così come escludere completamente alcuni gruppi di alimenti, può avere gravi conseguenze sul microbiota e, più in generale, sulla nostra salute.
- Il fumo, l’abuso di alcol e una vita sedentaria sono altre cause di disbiosi.
- L’assunzione di antibiotici può provocare un temporaneo squilibrio del microbiota, in quanto diminuiscono significativamente la diversità delle specie che lo costituiscono.
- Le infezioni del tratto gastroenterico (da virus, batteri e funghi) possono causare una disbiosi transitoria che, salvo eccezioni e complicazioni, si risolve spontaneamente con la guarigione dall’infezione.
Ci sono molte ricerche in corso per studiare i meccanismi che potrebbero essere fare luce sulla relazione tra disbiosi e malattie del sistema nervoso, come depressione, autismo, Alzheimer e sclerosi multipla.
La comunicazione diretta tra intestino e cervello (attracerso il nervo vago ed il flusso sanguigno che raggiunge direttamente la barriera emato-encefalica) potrebbe spiegare in parte tale relazione: è così che avviene il passaggio diretto di metaboliti che possono avere effetti sulla funzione del sistema nervoso e causare una risposta infiammatoria locale.
Ciò che sembra sempre più certo è che il benessere dell’individuo passa attraverso una visione completa e integrata dell’organismo umano, che tenga presente le connessioni tra microbiota e microbioma, apparato digerente, sistema immunitario, cervello e organi periferici.