Serotonina cos’è?
Nota come l’ormone della felicità o del buonumore, la serotonina è un neurotrasmettitore sintetizzato dal cervello e in diversi tessuti, come il tratto gastrointestinale, i polmoni ecc., a partire dall’amminoacido essenziale triptofano.
Serotonina a cosa serve?
È coinvolta in numerose e importanti funzioni biologiche (alcune ancora da chiarire) e contribuisce alla regolazione di: appetito, sonno, umore ed emozioni. Come tutti i mediatori chimici, agisce interagendo con svariati e specifici recettori, generando un effetto diverso in base alla regione corporea.
È un precursore della melatonina, quindi regola i ritmi circadiani, sincronizzando il ciclo sonno-veglia con le fluttuazioni endocrine quotidiane.
Una maggiore disponibilità cerebrale di serotonina accresce il buon umore, riduce l’ansia e l’aggressività e allevia il mal di testa.
Cibo e serotonina
La serotonina interviene nel controllo dell’appetito e del comportamento alimentare, determinando una precoce comparsa del senso di sazietà, una minore assunzione di carboidrati a favore delle proteine e una riduzione, in genere, della quantità di cibo ingerita. Non a caso, molte persone che lamentano un calo dell’umore (ad esempio una depressione pre-mestruale, vedi sindrome pre-mestruale) avvertono un bisogno importante di dolci (ricchi di carboidrati semplici) e cioccolato (contiene e favorisce la produzione di serotonina, perché ricco di zuccheri semplici, oltre che di sostanze psicoattive). Non a caso, dunque, alcuni farmaci anoressizzanti utili nel trattamento dell’obesità, come la fenfluramina, agiscono aumentando il segnale della serotonina.
L’ingestione di molti carboidrati stimola la secrezione di insulina, un ormone che facilita l’ingresso dei nutrienti nelle cellule, compresi gli amminoacidi ad eccezione del triptofano. Di conseguenza, dopo la massiccia secrezione insulinica in risposta all’iperglicemia, i livelli relativi di triptofano nel sangue aumentano (perché calano quelli degli altri aminoacidi). L’aumento relativo del triptofano agevola il suo passaggio nel sistema nervoso centrale, dove incrementa la produzione di serotonina; ciò scatena un classico meccanismo feed-back negativo che diminuisce il desiderio di assumere carboidrati. Con un meccanismo analogo, i livelli di serotonina aumentano anche durante uno sforzo fisico (il che spiega in parte gli effetti antidepressivi dell’attività motoria); l’eccessivo aumento di questa sostanza durante uno sforzo strenuo e prolungato è coinvolta nella percezione della fatica.
Dopo un pasto ricco di proteine, e perciò di triptofano, la concentrazione di questo aminoacido nel sangue aumenta, senza però variare i livelli cerebrali di Serotonina. Tale mancato effetto è dovuto al fatto che, parallelamente, aumenta nel sangue anche la concentrazione di altri aminoacidi che, per così dire, impediscono il passaggio del triptofano al cervello. Per questo motivo, l’assunzione di cibo contenente triptofano o di uno specifico integratore non incrementa in modo significativo il livello di serotonina; anche la somministrazione della stessa non è possibile perché viene decomposta prima che possa produrre il proprio effetto.
Per aumentare naturalmente i livelli di serotonina si possono seguire diversi accorgimenti, legati ad uno stile di vita sano:
- dieta equilibrata
- esercizio fisico
- attività all’aria aperta
- risate
- alcuni cibi: noci, mandorle, banane, papaya e datteri, cioccolato, latte, farro, segale ecc.
La serotonina dimostra che il nostro organismo celebra le buone abitudini, innescando un circolo virtuoso di benessere.
Serotonina e Intestino
La serotonina regola la motilità e le secrezioni intestinali, dov’è cospicua la presenza di cellule enterocromaffini contenenti serotonina; determina diarrea, se in eccesso e stitichezza, se in difetto. Quest’azione, in particolare, è sensibile all’interrelazione tra il “sistema nervoso enterico” ed il cervello (Sistema Nervoso Centrale – SNC) e spiega come mai importanti stress psicofisici abbiano molto spesso ripercussioni sulla motilità intestinale.
Serotonina e Sistema Cardiovascolare
Nel sistema cardiovascolare, la serotonina agisce sulla contrazione delle arterie, contribuendo al controllo della pressione sanguigna; stimola inoltre la contrazione della muscolatura liscia dei bronchi, della vescica e dei grossi vasi intracranici.
La serotonina è presente anche nelle piastrine, di cui stimola l’aggregazione esercitando un’attività vasocostrittrice e trombogena in risposta alla lesione dell’endotelio vasale (ad esempio in risposta ad un trauma).