L’indice glicemico è un valore che esprime la rapidità con cui gli alimenti contenenti carboidrati fanno aumentare la concentrazione di glucosio nel sangue (glicemia).
Per essere assorbiti e passare nella circolazione sanguigna, i carboidrati devono essere trasformati in glucosio dagli enzimi digestivi, nel transito dalla bocca all’intestino. L’aumento della glicemia testimonia il livello di assorbimento del glucosio alimentare.
Indica la velocità e non la quantità
Generalmente un rapido aumento della glicemia indica un alto indice glicemico, con aumento più graduale si parla di basso indice glicemico.
In linea di massima, zuccheri semplici, più veloci da assorbire, avranno un indice glicemico più alto dei carboidrati complessi (amidi), che hanno bisogno di più tempo per essere digeriti. L’indice glicemico, però, non tiene conto di quanto si alzano i livelli di glucosio nel sangue (carico glicemico), ma solo della velocità di tale processo.
Un altro parametro importante da considerare, forse anche più dell’indice glicemico, è il carico glicemico che tiene conto della quantità di alimento che è stata mangiata. Il suo valore si ottiene molto facilmente: basta moltiplicare l’indice glicemico per i grammi di carboidrati contenuti nella porzione dell’alimento consumato.
Gli studi sull’indice glicemico nacquero parecchi anni fa e avevano come obiettivo quello di individuare una correlazione tra l’eccessivo aumento della glicemia dopo i pasti e il peggioramento dello stato di salute generale.
Tuttavia, tale correlazione non è mai risultata ben definita e il consumo di cibi con queste alto indice glicemico – nelle corrette porzioni e frequenza – non sembra contrapporsi ai crismi di un’alimentazione equilibrata.
Indice glicemico: è così importante?
Per persone normopeso o in lieve sovrappeso non è necessario conoscere esattamente i valori dell’indice glicemico degli alimenti, ci penserà per voi il nutrizionista che vi segue. In linea generale una alimentazione sana, varia ed equilibrata può non tener conto dell’indice glicemico.
Il discorso cambia per chi soffre di obesità, sindrome metabolica, diabete o condizioni prediabetiche. In questi casi indice glicemico e carico glicemico possono aiutare a seguire un’alimentazione più sana.